La Tutela del Sindacalista dei Carabinieri: il Diritto di Critica.

Pubblicato da Saropol Confsal
24/09/2022

In questi giorni non può in maniera inquietante passare ignorato l’alto numero di suicidi nelle Forze Armate (in questi primi 9 mesi del 2022 sono stati 50 casi), di Polizia e altri Corpi Armati/Polizie Locali e degli Istituti di Vigilanza Privata, così come apprendiamo dai mass media circa la notizia della richiesta di archiviazione per le offensive parole di una canzone contro i Carabinieri ma, nel settembre 2022 non si può rimanere ancor più insensibili a quanto vibratamente segnalato da colleghi sindacalisti di svariate forze di Polizia e FF.AA. delle vicissitudini che starebbero soffrendo due colleghi sindacalisti carabinieri abruzzesi appartenenti al Sindacato Militare UNARMA, Alessandro Marconi e Massimiliano Petrilli i quali, sembrerebbe siano stati puniti solamente perché nell’esercizio delle proprie funzioni di dirigenti sindacali, rilasciavano dichiarazioni alla stampa in merito ad argomenti noti da qualche tempo a tutte le cronache locali in merito alla cosiddetta “Mafia dei Pascoli” (il cui unico intervento era di sensibilizzare gli organi istituzionali circa l’effettiva opportunità di far cessare l’attività ai Tribunali minori, ancora operosi sul territorio della regione Abruzzo, considerati per le attività di Giustizia, importanti fortilizi sul territorio).
Le lancette della storia dei diritti sindacali, sono così portate pericolosamente indietro di 41anni, quando nel 1981 non si volevano accettare i sindacati della Polizia di Stato quando, in ogni modo, si cercava di zittire autoritariamente i sindacalisti che osano pensare ed esprimersi.
Non soltanto la legge 300 del 1970 garantisce i diritti sindacali ma sopratutto, come nel caso dei due sindacalisti militari, l’art. 21 della Carta Costituzionale, ponendo quale unico limite a questa libertà, le esigenze di riservatezza e decoro “..tutti hanno il diritto di manifestare il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.”.
E qualora ve ne fosse bisogno, in soccorso dei due sindacalisti Carabinieri di UNARMA, viene anche la recente sentenza dei giorni scorsi che segue quella di un anno fa, dove il sindacalista Carabiniere Capitano Ultimo per un’intervista al Riformista, si è visto assolvere con la formula più ampia e di fatto, venendogli riconosciuto il “diritto di critica sindacale”, come dallo stesso appassionatamente, calorosamente e spontaneamente sottolineato “rivendicando il diritto della critica e dell’azione sindacale ancora osteggiata ed evidentemente ritenuta come “lesa maestà’..”
Per dovere di cronaca, riportiamo poi il grande gesto di solidarietà di sindacalisti appartenenti alla Polizia di Stato della LI.SI.PO, Polizia Nuova Forza Democratica e altre sigle sindacali che al di la degli schieramenti, posizioni o filosofie sindacali, intendono manifestare davanti alla Legione Carabinieri Abruzzo e Molise e la Prefettura di Chieti.
Ciò dimostra incontestabilmente dal punto di vista etico che è nel bagaglio delle tradizioni delle FF.AA./PP. che si combatte tutti insieme, anche se è esigenza di soltanto Una persona che richiede aiuto d’assistenza sindacale.
In questo, conclusivamente, ci viene in soccorso un caso di Whistleblowing (Decreto 165/2012, “Ordinamento del Lavoro nelle Pubbliche Amministrazioni”) dove, con Delibera n. 311 del 21 giugno 2022, l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ha riconosciuto le tutele che la legge attribuisce ai Whistleblower (“Segnalatore di reati o irregolarità”) della Pubblica Amministrazione (un militare di una Capitaneria di Porto) il quale, giacché Pubblico Ufficiale obbligato a segnalare, aveva presentato un esposto poi archiviato, contro il proprio comandante e che per questo era stato punito con una sanzione disciplinare.
La punizione è stata così stralciata dalla sua documentazione personale poiché ritorsiva mentre l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ha sanzionato il comandante per 5mila euro.
L’Autorità Anticorruzione ha, infatti, precisato che la normativa a difesa del Whistleblowing si applica “in maniera pacifica anche ai militari e alle forze di polizia” e, ricordiamo, i loro sindacalisti sono pure Pubblici Ufficiali.

Saropol-Confsal

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